Numerosi sono gli esempi di ex alunni di formazione montessoriana noti per i loro successi: dai fondatori di Google, Sergey Brin e Larry Page, al fondatore di Amazon, Jeff Bezos, al premio Nobel per la letteratura Gabriel Garcia Marquez, ai Principi inglesi William, che ha scelto lo stesso percorso per i propri figli, ed Harry. E poi Beyoncé, Taylor Swift, George Clooney, Helen Hunt, solo per fare alcuni nomi del mondo dello spettacolo.
All’estero più che in Italia, infatti, il metodo Montessori gode di grande fama e diffusione: se si contano circa 60.000 scuole in tutto il mondo, meno di 150 hanno sede nel nostro Paese.
Esistono due principali motivi: storico-politici, legati al fatto che Maria Montessori, fondatrice, per evitare le pressioni e la strumentalizzazione che il fascismo tentava di imporre al suo lavoro, nel 1934 lasciò l’Italia per promuovere il proprio metodo all’estero; economici, riguardo l’investimento che la formazione del personale didattico e l’adattamento degli ambienti comporterebbe allo Stato, ragione per cui gli istituti sono in gran parte privati.
Il Metodo Montessori, infatti, sperimentato e diffuso agli inizi del Novecento dall’educatrice, scienziata e primo medico donna in Italia che gli ha dato il nome, fonda il proprio approccio sulla libertà espressiva del bambino dalle prime fasi della crescita: i due aspetti centrali, in particolare, sono il ruolo dell’insegnante e l’uso di materiale specifico, all’interno di un ambiente predisposto in cui il bambino possa crescere e sviluppare la propria personalità.
Soprattutto l’investimento in materiale didattico ha rappresentato un ostacolo importante per la diffusione del metodo in Italia: considerando che fino a pochi decenni fa esistevano pochissimi produttori specializzati, si era creato una sorta di monopolio per cui i prezzi degli arredi avevano raggiunto cifre esorbitanti. Oggi questo limite sarebbe superabile, vista l’aumentata disponibilità di arredamento specifico sul mercato, ma si è ancora lontani dal progetto di adeguamento e diffusione all’interno degli istituti scolastici.
Nelle scuole, gli studenti Montessori imparano a prendersi cura di se stessi e della loro classe e ad essere utili agli altri. Lavano i tavoli, organizzano gli scaffali, preparano i pasti e assistono i bambini più piccoli. Oltre alla soddisfazione di padroneggiare le abilità della vita reale, arrivano a vedersi come membri apprezzati della comunità: i bambini sono più disposti ad applicarsi quando sentono che c’è un valore intrinseco nel loro lavoro. Esprimendo incoraggiamento e apprezzamento per gli sforzi dei bambini anche a casa, si contribuisce a coltivare una motivazione interiore che servirà loro per tutta la vita.
La casa, quindi, diventa l’ambiente principale dove la complementarietà dei principi e degli strumenti messi a disposizione del bambino possono aiutarlo a crescere raggiungendo quei piccoli ma fondamentali traguardi di autonomia, obiettivo dell’approccio.
Ecco alcuni suggerimenti per creare questo collegamento.
Organizzare gli ambienti. Avere un posto per ogni cosa, a misura di bambino, significa che i bambini sanno dove trovare ciò di cui hanno bisogno e hanno un posto dove mettere le cose quando hanno finito. Un ambiente ordinato ha anche meno distrazioni e permette ai bambini di concentrarsi sul compito da svolgere.
Semplificare la casa. Permette al bambino di capire cosa ci si aspetta da lui: con il sostegno, l’incoraggiamento e i richiami costanti ma gentili, anche i più piccoli sono capaci di rimettere gli oggetti al loro posto. Per esempio, limitare la scelta dei giocattoli e fornire scaffali aperti all’altezza degli occhi (LIBRERIA GRAZIE/CENE/PINO) del bambino gli permette di vedere quale scegliere per poi riporlo al posto giusto. Ordinare gli oggetti più piccoli, come i puzzle, i pennarelli e gli album da disegno per categoria in vassoi o cestini li rende accessibili e il bambino può facilmente metterli via. E’ opportuno tenere giocattoli extra in un luogo a parte, da scambiare quando il bambino si annoia con quelli in uso; questo è utile per mantenerlo interessato a giocare con i preferiti e assicurerà uno spazio che non è solo pulito e ordinato, ma anche molto apprezzato e curato.
Anche se l’approccio montessoriano all’ambiente domestico può essere usato in qualsiasi spazio, è particolarmente utile per le camere da lettodei bambini e lo spazio condiviso dalla famiglia in cucina.
La camera da letto
Le camere da letto dei bambini di tutte le età dovrebbero essere libere dal disordine, con luoghi chiaramente designati per il riposo, la cura di sé e la vestizione.
Per favorire l’indipendenza e l’autostima i mobili per i più piccoli dovrebbero essere a misura di bambino e accessibili. Per esempio, un armadio con vestiti appesi in basso e scelte limitate permetterà al bambino di fare le sue scelte di abbigliamento per il giorno e mettere via i vestiti da solo, impostando la routine per mantenere l’ordine e l’organizzazione in seguito. Coricarsi a letto dev’essere un’azione autonoma, per cui il letto deve essere sufficientemente basso per poterlo permettere (LETTINO GHIRO/SWEET DREAMS)
Per i bambini più grandi, lo spazio della camera da letto dovrebbe fornire un posto per dormire, giocare e lavorare, e dovrebbe permettere loro di sentirsi responsabili del proprio spazio. La camera da letto può essere un’espressione della personalità e degli interessi unici di ognuno, ad esempio permettendo di scegliere cosa appendere ai muri e il colore della vernice, in modo che si sentano orgogliosi di prendersi cura del proprio ambiente.
La cucina
Accogliere i bambini piccoli in cucina è uno dei modi più semplici per sostenere la crescente indipendenza a casa. I generi alimentari possono essere collocati su scaffali bassi e facili da raggiungere, in modo che il bambino possa fare delle scelte ed essere responsabile di rimettere gli articoli al loro posto. Uno sgabello posto vicino al piano di lavoro (SGABELLO BISCOTTO) inviterà ad aiutare a lavare i piatti o a preparare il cibo.
Se c’è abbastanza spazio in cucina, considerare di posizionare un tavolo con sedie a misura di bambino (SET PRIMARY / TAVOLO NURSERY), in modo che il bambino possa partecipare alla preparazione dei pasti, sedersi comodamente per la merenda e pulire facilmente.
Considerare anche l’uso di stoviglie e altri utensili da cucina di dimensioni appropriate per il bambino (evitare posate e altri strumenti di plastica “giocattolo”), che gli permettano di imparare l’uso corretto di oggetti reali per la preparazione dei pasti. Per esempio, l’uso di una brocca a misura di bambino e di un bicchierino gli permette di versare l’acqua quando ha sete, gli insegna a fare attenzione all’uso di piatti veri e sostiene la sua crescente autonomia nell’occuparsi dei suoi bisogni. Man mano che i bambini crescono, l’ambiente domestico dovrebbe crescere con loro, con l’attenzione rivolta a sostenere la loro indipendenza nell’accesso e nella cura dello spazio.
La chiave del Metodo Montessori è includere i bambini nelle attività quotidiane della famiglia a casa come un’aspettativa fin dall’inizio, per questo è fondamentale che gli stimoli ricevuti a scuola, trovino continuità nell’ambiente domestico.
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